La Domanda di Trasporto Generale

L’analisi della domanda è una componente fondamentale per impostare buone politiche di mobilità e trasporto. Conoscendo la domanda e valutando la sua evoluzione è possibile orientare gli interventi nella maniera più appropriata dal punto di vista dei costi-efficacia e costi-benefici. Al fine di tale valutazione, è stato svolto un lavoro di sintesi ed elaborazione dei dati esistenti – in particolare si è fatto riferimento ai dati ISTAT (2011), le base dati della Agenzia della Mobilità Piemontese (IMQ, 2008; 2011; 2013) – integrati ed attualizzati attraverso i questionari del PUMS del 2016 ed un successivo questionario specifico sulla ciclabilità condotto nel 2018.

La città di Collegno conta una popolazione poco inferiore ai 50 mila abitanti (49.679 abitanti, dati 2016, in tendente calo) con un indice di mobilità pari al 68% che compie, in media, circa 2,34 spostamenti al giorno per tutti i motivi. Questo significa che, in totale, la città genera circa 72 mila spostamenti[14]  di cui, circa il 52% interni e il restante 45% in uscita (la maggior parte verso Torino e comuni limitrofi). Dall’esterno, la città attrae circa 15 mila spostamenti al giorno (escluso ritorno). L’incidenza degli spostamenti sistematici (casa-scuola, casa-lavoro) sul totale è circa il 69% [15].

Spostamenti in aumento dell’11% rispetto al periodo della crisi economica (2007-2008) ma, confrontando le stime sul lungo periodo (IMQ, 1991 – 2013) si evidenza, in linea con il resto della cintura torinese, un tendente calo sia del numero degli spostamenti in assoluto del 8%, sia degli spostamenti pro-capite ridotti del 14% (da 2,8 al giorno del 1991 al 2,4) [16]. Dato spiegato in parte dall’invecchiamento della popolazione e al fenomeno dei mutamenti economici nel settore industriale. Calo meno significativo per quanto riguarda la popolazione più giovane dove invece ci si aspetta un futuro aumento della mobilità per via delle prospettive di sviluppo economico, principalmente nel settore dei servizi caratterizzato da una domanda di mobilità più dinamica, variegata e flessibile rispetto al settore industriale [17]. Si sottolinea infatti un incremento della percentuale di spostamento per la mobilità sistematica, passato dal 62% del totale nel 1991 al 69% nel 2011. 

Dove ci si sposta

Internamente, la maggior parte della mobilità si sviluppa nei quartieri densamente abitanti del centro e sud della Città, in particolare il 24% degli spostamenti è generato dal quartiere Borgata Paradiso (data anche la presenza delle due fermate della metropolitana), seguito da Santa Maria (20%), Regina Margherita (18%), Leumann (14%) e solo il 4% degli spostamenti è generata da Savonera [18]. La maggior parte degli spostamenti generati si esaurisce all’interno dello stesso quartiere [19], mentre le principali destinazioni interne sono il quartiere Centro, il quartiere Leumann, le scuole, le zone produttive (zona Fermi e PIP) e i principali nodi del trasporto (metropolitana, stazione ferroviaria e svincoli dell’autostrada). Questo, in generale, significa che la maggior parte degli spostamenti interni si esauriscono in meno di 3 km. 

 

Esternamente, la principale destinazione dei Collegnesi è la città di Torino che raccoglie circa il 54% degli spostamenti sistematici in uscita, seguita da Rivoli (12%) e Grugliasco (10%) e marginalmente Alpignano e Pianezza (2%). Degli spostamenti verso Torino, oltre 1/4 è destinato nei quartieri direttamente confinanti. Questo significa che anche la maggior parte degli spostamenti in uscita avviene entro un raggio poco superiore ai 5 km di distanza. Dall’altro canto, i principali luoghi d’origine degli spostamenti sistematici attratti da Collegno sono la città di Torino (56%), la città di Rivoli (6%), la città di Grugliasco (6%) e marginalmente Alpignano e Pianezza (3%). Come per gli spostamenti in uscita, anche quelli in entrata avvengono principalmente entro i 5 km di distanza.

Dove ci si sposta

 

Come ci si sposta

 

Come ci si sposta

 

Nonostante la maggior parte degli spostamenti avvenga su brevi distanze, l’incidenza dell’auto (come passeggero) sul totale degli spostamenti rappresenta il 55% dello split modale. Dato che supera ampiamente il 70% per gli spostamenti in entrata ed uscita. Se il 49% degli spostamenti interni di Collegno avviene ancora in auto (come conducente e passeggero), è alta e cresce l’incidenza degli spostamenti a piedi (circa il 41% del totale con un aumento del 9% su base 1996) mentre bassa è la percentuale di utilizzo del trasporto pubblico (7% del totale) ed ancora più limitato l’utilizzo delle due ruote che rappresenta circa il 2% degli spostamenti totali [20]. Si stimano pertanto circa 1.300 spostamenti sulle due ruote giornalieri totali al giorno per tutti i motivi (incl. Il ritorno). Confrontati con gli spostamenti in auto (circa 64.000) si ha un rapporto di 1:0.002. 

Nonostante la bicicletta veda uno scarso impiego, gli spostamenti in bicicletta della cintura torinese stanno conoscendo un incremento, passando da sopra l’1% nel 1996 a circa il 4,2% nel 2013. Assumendo che tale trend prosegua nel tempo, si stima per lo scenario business-as-usual un incremento del modal share ciclistico nel 2025 al il 5.2% [21].

 

Come ci si sposta

 

Al fine di poter profilare meglio l’utenza ciclistica, e quindi rispondere correttamente alle esigenze di mobilità, è stato predisposto un questionario i cui risultati sono sintetizzati nel paragrafo successivo.

 

 

 

[14] Per tutti i motivi, andata e ritorno (base dati IMQ 2013, ricalibrati per variazioni socio-economiche). 
[15] Dati Istat (2011)
[16] http://mtm.torino.it/it/dati-statistiche/imq2008.pdf
[17] Regione Piemonte – Documento di Economia e Finanza Regionale 2017-2019. 
[18] Tutti i motivi / tutti i mezzi (dati PUMS Collegno). 
[19] Dato imputabile alla forte densità abitativa (2.741,4/km2, terzo comune piemontese per densità abitativa) e alla presenza di quartieri con variegate funzioni (commerciale, produttivo ed educativo).

[20] Dato attualmente non ancora noto con certezza assoluta. ISTAT indica l’1%, IMQ non distingue chiaramente la tipologia di split modale, mentre sui dati della cintura si parla di circa il 4,2%. 
[21] Media intervallo di confidenza inferior del 4.4% e il 6.1% (stima basata su dati IMQ, 2008-2013)


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2018-12-06 10:04:11
ok